Politica
Patrimonio artistico, domina lincertezza
La bozza finale del programma dellUnione sui beni culturali? Un capitolo da riscrivere. La bocciatura arriva da Ferruccio Ferruzzi
di Chiara Sirna
La bozza finale del programma dell?Unione sui beni culturali? Un capitolo da riscrivere. La bocciatura arriva da Ferruccio Ferruzzi, vicepresidente dell?Associazione nazionale di archivistica italiana, sul sito www.patrimonisos.it. «Il documento lascia implicite opposte concezioni senza mai dare indicazioni necessarie a procedere». Si dice per esempio che il ministero dei Beni culturali andrebbe snellito, ma non si chiarisce come. Si ribadisce il valore pubblico e collettivo del patrimonio artistico, ma poi lo si indica come «fonte di reddito». Poche righe più avanti si pensa di «lanciare un piano di recupero». Peccato però che il piano resti soltanto genericamente annunciato.
Sul fronte Soprintendenze si propone da una parte, di potenziarne l?autonomia organizzativa e contabile e di rafforzare poteri e autorevolezza del personale scientifico con anche corsi di formazione. D?altra parte, però, anziché sopprimere la società Arcus, creata dalla riforma del 2004 per finanziare interventi paralleli fuori dal controllo delle soprintendenze, si propone di «consolidarla», indebolendo così di fatto il sistema stesso delle soprintendenze. La sola modifica di principio è che la Arcus di fatto dovrebbe «aumentare la trasparenza e coordinare l?operato con quello di soprintendenze e governi locali». Al di là dell?affermazione di principio, il come non è specificato.
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